Esistono posti che diventano magici per ognuno di noi: non serve viverci per anni, basta trovarcisi, anche per caso, e scatta quel qualcosa che ti fa sentire come se ci fossi sempre stato. Ti regala quella tranquillità e quella pace come quando ti senti a casa. Come se ti si aprisse una piccola porta dentro
Ok. Saltiamo i convenevoli sulla mia lunghissima assenza (come se mai ci fosse davvero qualcuno disperato dal fatto che non stessi scrivendo), su com’è andato quest’anno fino ad ora e su un sacco di altre cose. Ci tornerò sopra presto, spero. In questi giorni mi sta accadendo un qualcosa di strano e di nuovo: non
Ci sono tempeste e tempeste. Alcune le senti arrivare e ad altre non eri proprio preparato: quella che stiamo vivendo rientra decisamente nel secondo gruppo. Quanto è certo delle tempeste è che ti sconvolgono: devi restare saldo e al sicuro mentre si scatenano ma, alla fine, passano sempre. L’importante è imparare a ballare sotto la
Siamo a Gennaio. Si gira il calendario su un nuovo foglio di un nuovo mese di un nuovo anno. 365 giorni davanti a noi, come tante pagine bianche tutte da scrivere e da vivere. Il 2018? Ho deciso di raccontarlo in tre parole. Pronti? Sogni Durante questo anno, alcuni miei sogni nel cassetto hanno visto
Il 18 ottobre del 2009 compivo ventitré anni. Tra esami universitari, un fidanzato che non mi capiva e che qualche anno dopo, finalmente, avrei lasciato. Se penso alla ragazza che ero, faccio difficoltà a credere che siamo la stessa persona. Così diverse. Diversi sogni e diverse consapevolezze. A ventitré anni facevo molti errori. Errori
Genova è a un’ora da casa mia eppure non mi ha mai affascinato come città. La conoscevo poco e non ho mai sentito la necessità o la curiosità di approfondire il nostro rapporto. Andava bene così. Nonostante abbia aperto gli occhi su questo mondo proprio lì. A Genova. Al Gaslini. Nonostante ne cantasse De Andrè,
..ancora una stella e, giuro, stacco lo sguardo da questo cielo. Le luci della città sono troppo forti e riesco a vedere solo una piccola manciata di stelle. La sedia pieghevole dell’Ikea sembra la più scomoda mai creata e il collo, dopo poco, mi fa male. Mamma mia, che disagio questi trent’anni. Aspettare le stelle
In questi di mesi di tempesta ho fatto una meravigliosa conoscenza di cui voglio assolutamente parlare. Quindi, bando agli indugi: vi presento Eleanor Oliphant. Di questo libro mi ha decisamente catturato la trama oltre, ovviamente, ad un clamoroso colpo di fulmine con la copertina. Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado
Di questo libro appena terminato di leggere mi aveva affascinato il titolo, sia nella sua traduzione italiana, sia nell’originale Let the Great World Spin. Non so perché, forse mi è sembrato un messaggio incoraggiante: ci ho letto della luce, della speranza e, così, ho iniziato ad avventurarmi in questa storia grazie al fascino di una manciata